Danese Milano: quando l’oggetto quotidiano diventa design d’autore

Fondata nel 1957 da Bruno Danese e Jacqueline Vodoz a Milano, Danese Milano nasce come laboratorio artigianale orientato alla sperimentazione.

Le prime collaborazioni con figure come Bruno Munari ed Enzo Mari segnarono il passaggio decisivo verso una produzione industriale che mantenesse però l’anima artigianale e concettuale del progetto.


Danese non si occupava solo di oggetti d’arredo, ma esplorava packaging, grafica, allestimenti e più in generale la relazione tra design e vita quotidiana. 

Tre, La Mela e La Pera (Stampe Serigrafiche-1963)

Enzo Mari e Danese: un sodalizio creativo che ha lasciato il segno

La collaborazione tra Danese e Enzo Mari ha dato vita a oggetti che sono entrati nell’immaginario collettivo del design italiano. Mari non solo progettò per Danese, ma sperimentò con materiali, tecniche e concetti, contribuendo a definire l’identità del marchio.
Tra le sue creazioni più note:

  • 16 Animali (1957): un puzzle in legno che riflette l’attenzione di Mari per il metodo didattico e la semplicità della forma.
  • Calendario Timor (1967): calendario perpetuo da tavolo realizzato in ABS/PVC, con un meccanismo a ventaglio per cambiare giorno, mese e anno; un oggetto che è rimasto in produzione per decenni.
  • Putrella: un vassoio creato da Mari utilizzando una trave in acciaio (una putrella), piegata ad arte per creare un oggetto domestico ironico e sorprendente che decontestualizza un materiale industriale.
  • In Attesa: un cestino per carta dall’aspetto quasi surreale, che gioca con la funzione e la forma inclinata, sperimentando la relazione tra oggetto e gesto quotidiano.
Timor (Calendario Perpetuo-1967)

L’eredità continua: Danese oggi e il valore del design pensato

Oggi Danese Milano continua a rivendicare una visione del design che unisca poesia, rigore e utilità, valorizzando oggetti che resistano al tempo e si inseriscano nel quotidiano senza perdere intensità.


Il marchio è tornato sotto una direzione creativa più snella e contemporanea, ponendo l’accento sulla relazione tra persone e oggetti, responsabilità ambientale e coerenza progettuale.


In questa prospettiva, l’eredità della collaborazione con Enzo Mari resta centrale: oggetti che parlano con una voce chiara, senza orpelli, capaci di essere insieme accessibili e profondi.

Calendario Bilancia (1959)
Formosa (Calendario Perpetuo-1963)
Il Gorilla (Stampe Serigrafiche-1976)
Ventotene (Portapenne + Portacorrispondenza-1962)

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